Nel terzo trimestre del progetto HEASY (febbraio–aprile 2025), l’Università di Messina ha proseguito con intensità le proprie attività analitiche, portando avanti un lavoro cruciale per la caratterizzazione degli effetti biologici indotti da contaminanti ambientali su organismi marini.
Dopo la fase iniziale di campionamento svolta nel 2024 per il sito marino costiero i ricercatori si sono concentrati sul completamento della analisi biochimiche e metabolomiche per l’analisi dei profili dei diversi organismi campionati.
Le analisi hanno coinvolto diverse specie marine di interesse ecologico, tra cui alghe, organismi animali invertebrati (spirografo, riccio di mare, vermocane, gamberetto) e vertebrati (scorfani) considerati buoni indicatori della qualità ambientale.
Una parte significativa del lavoro riguarda lo studio dei profili metabolici, che consente di analizzare i singoli metaboliti coinvolti nelle varie vie metaboliche di ogni individuo.
Questi dati, integrati con informazioni tassonomiche e molecolari raccolte in precedenza, contribuiranno alla definizione di indicatori biologici sensibili e replicabili da impiegare nel monitoraggio ambientale delle aree costiere mediterranee.
Contemporaneamente sono state avviate le attività di campionamento per il biomonitoraggio del sito profondo nell’Area dello Stretto di Messina.
Nel terzo trimestre UNIME ha continuato le attività di sviluppo sperimentale per la realizzazione di un prototipo di biosensori multiparametrici portatili che accostino ai parametri chimico fisici anche quelli di inquinanti ambientali.
Il lavoro dell’Università di Messina evidenzia il valore strategico delle attività integrate e multidisciplinari all’interno del progetto HEASY: attraverso integrazione biologica e ingegnerisitica possiamo monitorare e comprendere gli effetti delle pressioni ambientali sugli ecosistemi marini, traducendo la ricerca scientifica in strumenti concreti per la tutela della biodiversità.
Heasy è un progetto finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU, nell’ambito del NBFC – National Biodiversity Future Center – Spoke 1.
Un progetto realizzato da Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, Southside Consulting e Cloudia Research.

