Uno degli elementi distintivi del progetto HEASY è la costruzione di un approccio scientifico condiviso e armonizzato tra gruppi di ricerca diversi, attivi su territori differenti ma uniti da obiettivi comuni. Un esempio concreto di questa sinergia è rappresentato dalla collaborazione tra l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” (UNIPARTH) e l’Università degli Studi di Cagliari (UNICA), due partner impegnati nello studio di ecosistemi costieri complessi e vulnerabili.
Durante il terzo trimestre di attività (febbraio–aprile 2025), i due gruppi di ricerca hanno intensificato gli scambi metodologici e analitici per confrontare i risultati ottenuti nei rispettivi siti di studio: da un lato le coste cilentane nel Golfo di Salerno, dall’altro i fondali sabbiosi della Sardegna sud-occidentale.
Due ecosistemi, una visione condivisa
Il sito monitorato da UNIPARTH rappresenta un sistema coralligeno di importanza ecologica prioritaria, pur trovandosi al di fuori di un area marina protetta e sottoposto, pertanto, a possibili pressioni antropiche. Qui, le attività si sono concentrate sull’analisi delle comunità macro- ed epimega-zoobentoniche, attraverso campionamenti mirati e rilievi subacquei con tecnologie di imaging e campionamento in situ.
Contemporaneamente, il team di UNICA ha continuato a lavorare sui microcosmi sperimentali che simulano l’effetto combinato di ondate di calore marine e microplastiche sui sedimenti sabbiosi. Questi esperimenti, condotti in laboratorio, permettono di osservare l’evoluzione delle comunità microbiche e dei processi biochimici in condizioni controllate.
Ciò che rende significativa questa cooperazione è l’impegno condiviso a standardizzare protocolli di analisi e confrontare i risultati nonostante la differenza tra gli ambienti indagati. Entrambi i gruppi, ad esempio, hanno eseguito analisi enzimatiche ed extracellulari per valutare l’attività microbica nei sedimenti e studiato la mineralizzazione della sostanza organica, osservando reazioni simili e divergenti che arricchiscono la lettura ecologica complessiva.
Verso un monitoraggio comparativo e replicabile
L’obiettivo della collaborazione è duplice:
- da un lato, rafforzare l’affidabilità dei risultati, verificando che i metodi producano dati coerenti in contesti ambientali diversi;
- dall’altro, costruire un modello replicabile che consenta di esportare il protocollo HEASY in altre aree costiere mediterranee.
Durante il trimestre, UNICA ha condiviso con UNIPARTH la propria esperienza nell’allestimento dei microcosmi e nell’analisi enzimatica, mentre UNIPARTH ha messo a disposizione dati sulle comunità bentoniche in ambienti coralligeni, che possono offrire spunti anche per l’interpretazione dei risultati sardi.
Questa interazione scientifica si traduce in un arricchimento reciproco: UNIPARTH lavora in un ambiente a substrato duro, ricco di strutture tridimensionali complesse; UNICA opera in ambienti sabbiosi, più dinamici e soggetti a variazioni stagionali. Unendo i risultati, è possibile cogliere in modo più completo le risposte degli ecosistemi marini ai cambiamenti climatici e all’inquinamento.
L’esperienza maturata da UNICA e UNIPARTH in questi mesi rappresenta un passo concreto verso quella scienza collaborativa e integrata che HEASY si propone di promuovere. Non si tratta solo di lavorare “in parallelo” su aree diverse, ma di costruire un linguaggio comune tra discipline, metodi e ambienti.
Questo approccio non solo migliora la qualità della ricerca, ma rende anche più efficace il trasferimento dei risultati verso le istituzioni, le aree protette e i decisori pubblici che dovranno applicare strumenti di monitoraggio e conservazione basati su dati solidi.
Heasy è un progetto finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU, nell’ambito del NBFC – National Biodiversity Future Center – Spoke 1.
Un progetto realizzato da Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, Southside Consulting e Cloudia Research.

