Comprendere lo stato di salute degli ecosistemi marini significa oggi affrontare una sfida complessa: da un lato, la crescente presenza di contaminanti ambientali, tra cui le micro e nanoplastiche; dall’altro, la necessità di strumenti tecnologicamente avanzati per monitorare in modo efficace e continuo ciò che accade nei nostri mari. HEASY risponde a questa sfida attraverso un approccio integrato che combina ricerca ecotossicologica, sensoristica ambientale e innovazione digitale.
Nel primo trimestre del progetto (agosto–ottobre 2024), l’Università di Messina ha avviato le attività dedicate alla determinazione dei livelli di contaminanti in acqua di mare, sedimenti e organismi marini. Dopo aver avviato l’iter per l’attivazione di servizi specialistici di analisi, sono state messe in campo le procedure per il campionamento di siti costieri rappresentativi, al fine di raccogliere dati su contaminanti tradizionali (come metalli pesanti e idrocarburi policiclici aromatici) e su contaminanti emergenti, in particolare micro e nanoplastiche.
Queste particelle di plastica, sempre più presenti negli ambienti marini, vengono analizzate nei tessuti degli organismi target e nei comparti ambientali (acqua e sedimento), fornendo un quadro aggiornato e dettagliato dell’esposizione reale a cui sono soggetti gli ecosistemi.
A fianco di queste analisi, HEASY sta sviluppando e testando biosensori multiparametrici per il monitoraggio delle acque costiere. Si tratta di strumenti innovativi in grado di misurare diversi parametri fisico-chimici in tempo reale e con elevata sensibilità, con l’obiettivo di rilevare rapidamente variazioni nei livelli di contaminazione o stress ambientale. L’integrazione tra dati raccolti sul campo e tecnologia sensoristica rappresenta un passaggio fondamentale verso sistemi di early warning in grado di supportare la gestione ambientale e la conservazione della biodiversità.
L’approccio scelto dal progetto combina strumenti di monitoraggio classici e tecnologie avanzate, al fine di ottenere un’immagine più completa dei processi ecologici in corso e dei rischi legati alla presenza di contaminanti.
Il lavoro svolto nei primi mesi ha posto le basi per il successivo sviluppo di algoritmi di analisi, modelli predittivi e protocolli operativi per l’uso dei biosensori in contesti costieri ad alta complessità ecologica.
Heasy è un progetto finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU, nell’ambito del NBFC – National Biodiversity Future Center – Spoke 1.
Un progetto realizzato da Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, Southside Consulting e Cloudia Research.

