Coralligeno e contabilità ambientale: i rilievi di Uniparthenope nel Cilento

Tra gli habitat più ricchi di biodiversità nel Mediterraneo, il coralligeno rappresenta una vera e propria architettura vivente, complessa e fragile.

Tra gli habitat più ricchi di biodiversità nel Mediterraneo, il coralligeno rappresenta una vera e propria architettura vivente, complessa e fragile. È qui che si concentra l’attività di ricerca dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, partner del progetto HEASY, impegnata nello studio degli impatti antropici su questi ecosistemi sottomarini ad alta diversità biologica.

Il team ha individuato un’area di studio nella zona costiera del Cilento, esterna alle aree a protezione integrale, proprio per valutare la risposta del coralligeno in contesti sottoposti a pressioni ambientali dirette. La scelta di queste zone consente di analizzare gli effetti di attività come la pesca, il traffico marittimo o l’urbanizzazione costiera, spesso escluse dalle ricerche condotte nei parchi marini.

Le indagini si basano su un approccio integrato, che unisce rilievi visivi, riprese subacquee e ricostruzioni 3D per documentare l’estensione e la struttura tridimensionale degli habitat. A supporto di queste attività, vengono effettuati anche campionamenti puntuali, mirati a ottenere dati tassonomici di dettaglio attraverso l’osservazione al microscopio.

L’obiettivo non è soltanto quello di registrare la presenza di specie, ma anche di quantificare il valore ecologico del coralligeno, in termini di “contabilità ambientale”. Questo significa considerare la biodiversità non solo come un patrimonio naturale, ma anche come un indicatore misurabile della qualità dell’ambiente e della funzionalità degli ecosistemi.

Nonostante alcune difficoltà legate alla qualità delle immagini e alle condizioni meteomarine, le attività hanno permesso di raccogliere i primi dati e di impostare una strategia di monitoraggio replicabile. In prospettiva, queste informazioni saranno fondamentali per valutare l’efficacia di eventuali azioni di protezione o mitigazione, offrendo anche strumenti utili alla pianificazione territoriale e alla conservazione marina.

Lo studio del coralligeno nel Cilento si inserisce in un quadro più ampio di osservazione dell’ambiente marino costiero, che HEASY porta avanti grazie al contributo congiunto di ricerca scientifica, tecnologia e analisi ambientale.

Heasy è un progetto finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU, nell’ambito del NBFC – National Biodiversity Future Center – Spoke 1.

Un progetto realizzato da Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, Southside Consulting e Cloudia Research.

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