Il Mar Piccolo di Taranto è uno dei principali siti di studio del progetto HEASY. Si tratta di un’area costiera di grande interesse ecologico e scientifico, ma anche fortemente segnata dalla pressione antropica. Le sue acque risentono di molteplici fattori di impatto, legati a attività industriali, agricole, portuali e di pesca. Eppure, proprio in questo contesto complesso, la natura mostra in alcuni casi una sorprendente resilienza.
L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro (UNIBA) sta conducendo qui un’articolata attività di ricerca per valutare lo stato di salute degli habitat e delle comunità biologiche presenti. L’obiettivo è comprendere come gli impatti ambientali influenzino la biodiversità e quali segnali possano indicare alterazioni a livello ecosistemico.
Le analisi si sviluppano su più livelli. Da un lato si osservano le comunità bentoniche, analizzandone composizione e struttura. In alcune aree si riscontra una biodiversità inaspettatamente elevata, con comunità capaci di insediarsi anche su substrati artificiali e rifiuti sommersi. Questo suggerisce la presenza di processi di adattamento e una possibile capacità di risposta agli stress ambientali.
Dall’altro lato, l’attenzione si concentra su specie target, selezionate per il loro valore ecologico e la loro sensibilità agli inquinanti. Vengono effettuate analisi istologiche, osservando ad esempio alterazioni nei tessuti, e analisi dei contenuti gastrici, che in alcuni casi rivelano la presenza di plastiche ingerite. Si tratta di indicatori biologici fondamentali per misurare gli effetti concreti dell’inquinamento su scala individuale e di popolazione.
L’indagine sul Mar Piccolo contribuisce anche alla comprensione dei meccanismi attraverso cui la biodiversità reagisce alle trasformazioni ambientali. Questo approccio integrato, che unisce osservazione ecologica e analisi a livello molecolare, consente di ottenere un quadro più ampio, utile non solo alla ricerca ma anche alla gestione e tutela dell’area.
I risultati ottenuti saranno messi a confronto con quelli provenienti da altri siti studio del progetto HEASY, contribuendo a una mappatura più estesa e comparativa delle condizioni ambientali del Mediterraneo.
Heasy è un progetto finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU, nell’ambito del NBFC – National Biodiversity Future Center – Spoke 1.
Un progetto realizzato da Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, Southside Consulting e Cloudia Research.

