Esperimenti tra sabbie e microcosmi: il laboratorio di UNICA sul cambiamento climatico

Il cuore dell’esperimento consiste nella simulazione di una "marine heat wave", fenomeno sempre più frequente nei nostri mari a causa dei cambiamenti climatici.

Come reagiscono i fondali marini alle ondate di calore? Qual è l’effetto combinato di alte temperature e microplastiche sul funzionamento degli ecosistemi bentonici? Il gruppo di ricerca dell’Università di Cagliari, all’interno del progetto HEASY, sta lavorando per rispondere a queste domande attraverso un sistema di esperimenti controllati che simulano le condizioni future del mare.

Nel corso dei primi mesi di attività, i ricercatori hanno selezionato diverse aree marine intorno alla Sardegna per identificare sedimenti adatti alla sperimentazione. I criteri principali includevano una granulometria fine (sabbie) e un’adeguata presenza di sostanza organica, condizioni necessarie per ricreare microcosmi coerenti con gli ambienti naturali.

Il cuore dell’esperimento consiste nella simulazione di un’ondata di calore marina: per farlo, sono state predisposte due condizioni ambientali differenti — una a temperatura “base” e una con un incremento di +5°C. Questo aumento termico riproduce le caratteristiche di una “marine heat wave”, fenomeno sempre più frequente nei nostri mari a causa dei cambiamenti climatici.

Nei microcosmi allestiti in laboratorio vengono introdotte anche microplastiche selezionate — in particolare polietilene e polistirene — in concentrazioni estremamente basse, per riflettere le condizioni reali presenti nei sedimenti marini. Questi esperimenti permetteranno di valutare come il riscaldamento delle acque, unito alla contaminazione da plastica, possa modificare i processi fondamentali degli ecosistemi bentonici: dalla degradazione della materia organica all’attività degli enzimi extracellulari, fino alla struttura delle comunità microbiche.

Tutti i sedimenti prelevati sono sottoposti a una fase di acclimatazione in condizioni ambientali controllate, per garantire che i risultati ottenuti siano affidabili e riproducibili. I primi campioni verranno analizzati nei prossimi mesi, attraverso un calendario di osservazioni successive, con l’obiettivo di rilevare eventuali effetti cumulativi nel tempo.

Questi esperimenti rappresentano un tassello fondamentale per comprendere in che modo le pressioni ambientali, spesso simultanee, influenzino gli equilibri ecologici del Mediterraneo. All’interno di HEASY, l’attività di UNICA contribuisce così alla costruzione di un quadro più completo sugli impatti del cambiamento climatico sulla biodiversità marina e sui servizi ecosistemici che ne derivano.

Heasy è un progetto finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU, nell’ambito del NBFC – National Biodiversity Future Center – Spoke 1.

Un progetto realizzato da Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, Southside Consulting e Cloudia Research.

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